Colf e badanti: aumento della retribuzione minima nel contratto di lavoro

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L’incremento sarà complessivamente del 2,88%, ma nella maggior parte dei casi non comporterà alcun aumento in busta paga: spesso, infatti, le retribuzioni sono già al di sopra dei minimi retributivi.

A partire dal 2022, crescono le retribuzioni minime nei contratti di Colf, Badanti e Baby-sitter. Questo aumento del salario minimo è dovuto alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo e sarà complessivamente del 2,88%.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi questo non porterà a degli aumenti salariali in busta paga. Infatti, le retribuzioni medie nazionali sono già spesso al di sopra dei minimi retributivi. In alcuni casi, comunque, l’aumento in busta paga vi sarà: è il caso soprattutto dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno concordato con i propri datori di lavoro delle retribuzioni sulla base dei valori minimi, o nel caso di rapporti di lavoro superiori alle 40 ore.

In particolare, per i rapporti che superano le 40 ore, ovvero circa 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana, l’aumento dei minimi retributivi potrebbe portare a un incremento medio in busta paga di circa 30 euro al mese. Per tali tipologie di contratto, infatti, la retribuzione media di mercato è attualmente in linea con gli importi minimi, ragion per cui il loro aumento potrebbe in effetti determinare un incremento dello stipendio.

I nuovi importi minimi hanno valore dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, anche con effetto retroattivo: pertanto, ai fini della gestione della busta paga, eventuali differenze retributive dovute e non corrisposte nel cedolino del mese di gennaio dovranno essere riconosciute in quello di febbraio.

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